Nel momento in cui si affronta la ristrutturazione di un immobile, può essere utile procedere a un’analisi e a una progettazione energetica dello stesso, tenendo conto della misurabilità dei risultati e del risparmio economico di cui si può beneficiare grazie ai lavori di efficientamento.
Per determinare il servizio di efficienza energetica è necessario, prima di tutto, raccogliere i dati che riguardano il consumo energetico, per poi identificare le azioni da intraprendere per il miglioramento: azioni che devono essere adeguatamente selezionate in modo da poter essere implementate.
Fondamentale è la redazione di un documento che preveda la descrizione delle azioni da mettere in pratica e l’illustrazione delle procedure di applicazione.
Dopo che i lavori sono stati portati a termine, è indispensabile misurare il miglioramento di efficienza energetica e verificarlo, secondo un arco di tempo definito in precedenza a livello contrattuale, e approfittando di metodologie concordate.
Raccogliendo le info sulla progettazione energetica è possibile capire quali sono i vantaggi che un intervento di efficientamento comporta.
Gli obiettivi sono di carattere prestazionale, e hanno a che fare con un abbassamento dei consumi che si traduce in un taglio dei costi in bolletta.
Ma non è tutto: particolare attenzione deve essere riservata anche al livello di comfort.
La riuscita dell’investimento si basa sul controllo della spesa energetica e sulla sua prevedibilità, ma sono determinanti anche l’efficienza della gestione dei sistemi installati e la mancanza di rischi tecnici dal punto di vista della progettazione e della realizzazione.
Lo studio del progetto
Non è superfluo mettere in evidenza che il progetto deve essere studiato in tutti i suoi dettagli.
Nel definire la riqualificazione energetica di un edificio non è indispensabile che la stessa sia sostanziale: certo è che si deve trattare di soluzioni studiate su misura e declinate in maniera specifica in base alle esigenze che si desidera soddisfare, sia che siano coinvolti degli utenti privati, sia che siano coinvolte delle utenze industriali, sia che siano coinvolti degli enti locali.
Oltre alla fornitura termica e a quella energetica, può essere valutata anche una riqualificazione degli impianti sulla base di progetti che hanno a che fare con le energie rinnovabili o che chiamano in causa opere riguardanti l’involucro edilizio, come per esempio la termoregolazione, gli insufflaggi, la sostituzione di serramenti, e così via.
I benefici che possono derivare da una progettazione strategica dell’efficientamento sono molteplici: il primo è, evidentemente, rappresentato dalla riduzione dell’inquinamento atmosferico e di quello luminoso, ma non si può trascurare il miglioramento della fruibilità degli edifici coinvolti.
Se è vero che l’efficientamento energetico corrisponde alla capacità di sfruttare l’energia propria di un sistema, ecco che lo scopo è quello di conseguire margini di miglioramento sempre più ampi.
In un rapporto percentuale, si può collocare uno spreco di energia totale in corrispondenza dello 0% e far equivalere il 100% al massimo dell’efficienza, che consiste nel completo soddisfacimento di tutti i fabbisogni: in pratica, ciascuna parte di energia che viene immessa nel sistema fa parte del processo.
Ovviamente il 100% è difficile, ma non impossibile, da raggiungere: resta, però, il traguardo a cui mirare.