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Il tema della sostenibilità è uno dei più delicati nell’epoca contemporanea, tanto che le aziende e le istituzioni di tutto il mondo si stanno attrezzando per poter assicurare una maggiore protezione all’ambiente e alle persone. Siccome la gestione dei rifiuti è un’azione direttamente collegata alla sostenibilità, c’è da dire che oggi sono sorte numerose soluzioni per ottenere un discreto successo in questo campo. 

La Toscana è uno dei maggiori esempi presenti in Italia, in tal senso, poiché ha adottato il modello del circolo virtuoso dei rifiuti, riducendo sensibilmente l’impatto ambientale e allo stesso tempo creando nuove occasioni economiche e sociali. Nonostante la Toscana risulti essere una regione conosciuta per le sue bellezze naturali e per la sua vasta cultura, ora è anche chiacchierata per il suddetto modello sostenibile finalizzato alla risoluzione delle problematiche derivate dai rifiuti. Allo scopo di analizzare i progressi fatti dalla Toscana: ecco in cosa consiste il circolo virtuoso dei rifiuti.

Il modello del circolo virtuoso dei rifiuti in Toscana: in cosa consiste?

Il modello del circolo virtuoso dei rifiuti ha riscosso un certo successo in Toscana, e la parola chiave in questi anni è “gerarchia”. Con quest’ultima si indica una scala di priorità da dare alle azioni il cui scopo è prevenire e gestire tutti quei problemi relativi ai rifiuti. La suddetta regione è riuscita con questa politica a rafforzare la riduzione dei rifiuti a partire dalla fonte, passando poi alla questione riutilizzo fino al conseguente riciclo. Si tratta quindi di tre passaggi complementari, dato che ognuno riesce a implementare a suo modo l’altro. 

Infatti, la prevenzione viene attualizzata tramite dei programmi di sensibilizzazione e delle altre iniziative utili a ridurre l’immondizia sin dalla sua produzione. Ad esempio, in tutta la Toscana ci sono state numerose campagne educative finalizzate all’incoraggiamento del consumo responsabile nonché del riuso di oggetti e prodotti di qualunque tipologia. Si passa poi al riutilizzo, un’altra azione prioritaria di cui si potrebbe imparare tutto avvalendosi dei preziosi consigli di un consulente ambientale, contattabile su appositi portali come www.rebatserivizi.it. Di fatto, in Toscana il riutilizzo è una tappa importante all’interno del modello del circolo virtuoso dei rifiuti, poiché è stato applicato un sistema di raccolta e di riparazione di elettrodomestici, arredi e capi d’abbigliamento usati. 

Infine, il riciclo completa il quadro nella regione in questione, la quale ha investito in infrastrutture moderne per selezionare e smaltire i rifiuti. Non a caso, il riciclo è diventato un vero e proprio stile di vita, anche perché la raccolta differenziata è stata ampiamente promossa negli anni. Ma non finisce qui: non sempre è possibile riciclare, ragion per cui in Toscana si trovano tecnologie avanzate in grado di recuperare l’energia dai prodotti gettati via. Ovviamente viene generata energia pulita grazie alla combustione dei vari rifiuti non riciclati o non riciclabili, evitando così di ricorrere a quelle fonti di energia fossile da cui è bene distaccarsi.

Il coinvolgimento dei cittadini

Il successo che c’è dietro al modello del circolo virtuoso dei rifiuti in Toscana deriva soprattutto da un fattore: i cittadini sono stati coinvolti in maniera totalmente attiva. Data l’alta partecipazione degli abitanti della regione, il processo di gestione dei rifiuti impartito è stato semplificato. Ciò è stato possibile anche perché la Toscana ha deciso di investire in molteplici programmi di educazione ambientale, responsabilizzando generazioni di persone in maniera preventiva, portando in alto la raccolta differenziata. 

Quali sono i benefici economici e ambientali?

Con il circolo virtuoso dei rifiuti, la Toscana ha dato prova dei benefici economici e ambientali che ne derivano. Infatti, è possibile affermare che con il riciclo e il recupero dell’energia sono stati parecchio ridotti i costi dedicati allo smaltimento. Le discariche hanno perlopiù chiuso, e le poche rimaste non hanno dovuto lavorare troppo. Così facendo, l’impatto ambientale è stato diminuito di parecchio, in quanto con meno discariche ci sono meno emissioni di gas serra. Non solo: anche le contaminazioni della terra e dell’acqua sono quasi state annullate del tutto. 

I soldi sono stati così investiti in altre iniziative volte alla protezione ambientale. Inoltre, sempre per ciò che concerne l’economia, con il modello in questione sono venute a crearsi nuove opportunità di lavoro per far fronte alla richiesta nei settori del riciclo, del riutilizzo e infine della manutenzione delle varie infrastrutture presenti. Con i processi di riutilizzo e riciclo si è anche dato spazio alla conservazione delle risorse naturali, evitando così di far del male all’ambiente tramite azioni di estrazione delle materie prime. 

Innovazioni tecnologiche

La Toscana ha investito in delle funzionali innovazioni tecnologiche per applicare al meglio il modello del circolo virtuoso dei rifiuti, migliorando il livello di efficienza di quest’ultimo. Un esempio fondamentale lo sono i veicoli elettrici, con i quali si è potuta svolgere la raccolta dei rifiuti tenendo traccia dei prodotti riciclabili. Inoltre, tramite la tecnologia si è potuta migliorare la logistica e si è avuta la possibilità di monitorare in tempo reale il progresso relativo alla sostenibilità.