tarli

Ci sono degli insetti che rappresentano una vera e propria minaccia temibile per il legno. Stiamo parlando di quella particolare specie denominata proprio “tarlo del legno”. Insomma, quando si moltiplicano, aumentano i rischi per tutti quegli elementi e arredi che sono stati costruiti con questo materiale naturale.

Nella maggior parte dei casi, però, non si riesce nemmeno a scorgere la sagoma di questi tarli. Come si può intuirne la presenza, quindi? Facile, dal momento che basta notare l’insorgere di fori di ridotte dimensioni e dalla forma tipicamente rotonda sul legno, e tutt’intorno una segatura particolarmente fine, che viene chiamata rosume, che finisce proprio all’interno delle gallerie che sono create dagli scavi dei tarli.

I tarli del legno più diffusi sul territorio italiano

Gli insetti di questa tipologia che frequentano più spesso le case degli italiani sono senz’altro gli Anobidi. Si tratta di una particolare specie di coleotteri di dimensioni notevolmente ridotte, che non superano i 9 mm e che si sporcano con la medesima segatura che vanno a produrre.

Ogni specie all’interno della famiglia degli Anobidi presenta delle caratteristiche del tutto peculiari. Ad esempio, l’Anobium punctatum si caratterizza per una lunghezza che va da 3 fino a 5 mm e per una colorazione tendente al bruno. L’adulto, in realtà, si può scorgere davvero molto di rado, dal momento che ha una vita al massimo di un mese dopo che esce dal legno.

Come si può contrastare l’azione dei tarli del legno

Una volta che si individua la presenza di questi particolari insetti, tutto ciò che bisogna fare è sfruttare dei prodotti per eliminare i tarli del legno. Serve che siano in grado di poter arrivare fino ai tarli ed eliminare in modo particolare le larve, senza però provocare alcun tipo di danno al legno. Ecco spiegato il motivo per cui, nella maggior parte dei casi, vengono impiegati degli insetticidi che vengono sciolti all’interno di specifici solventi organici oppure dei gas tossici.

Altrimenti, si può pensare di usare anche degli insetticidi ad attività residuale. In questo caso, però, si tratta di prodotti che vanno applicati direttamente sul legno che viene preso di mira da parte dei tarli. In questo caso, però, l’unico scopo che si può raggiungere è quello di fermare la crescita delle larve neonate che sono presenti negli strati più in superficie del legno. D’altro canto, però, non riesce ad essere efficace in alcun modo nei confronti delle larve che sono arrivate fino in profondità nel legno.

Se le infestazioni sono contenute, allora si può pensare di usare anche degli insetticidi ben determinati. In questo caso, si consiglia di applicare delle spennellate di prodotto su tutte quelle aree non verniciate, come ad esempio la parte interna dei mobili, a patto di aver prima tolto la polvere presente in superficie.

Tutti quegli oggetti in legno che hanno delle dimensioni più contenute, si possono immergere all’interno di specifici prodotti antitarlo. Le gallerie, infatti, non fa altro che rendere più semplice il passaggio del liquido all’interno del mobile. Si consiglia di prestare sempre la massima attenzione all’iniezione del prodotto nei fori, visto che va inserito in profondità.

In tutti quei trattamenti in cui si vuole andare a rimuovere i tarli, è bene intervenire una seconda volta, ripetendo la procedura dopo circa una settimana o dieci giorni. Una volta effettuati entrambi i trattamenti, si deve verificare in maniera attenta e precisa che l’infestazione sia diminuita o meno. Come si può facilmente intuire, bisogna sempre prestare la massima attenzione anche alla tipologia di prodotti che vengono usati, dal momento che, nel caso in cui fossero quelli sbagliati, possono andare a causare delle macchie oppure a creare danni a tutte quelle superfici in tal modo trattate.