Da una costa all’altra degli USA sono sempre più i proprietari di immobili sensibili alle tematiche ecologiste: i loro tradizionali giardini di casa, ben curati con fertilizzanti chimici, si stanno gradualmente convertendo in aree biologiche, con fiori locali o anche solo pietre.
I “front garden”, ovvero i giardini domestici, sono molto diffusi negli Stati Uniti; essendo costituiti da erba di prato non autoctona, richiedono grandi quantità di acqua, pesticidi e fertilizzanti; la loro cura dunque aggiunge inevitabilmente non poca CO2 nell’atmosfera.
I giardini ecosostenibili conquistano sempre più terreno, e comincia a prendere piede anchel’idea di creare uno spazio dove lasciar crescere la natura in modo spontaneo, favorendo così i piccoli volatili. Negli USA delle 800 principali specie di uccelli presenti oltre 200 sono quasi a rischio di estinzione.
Secondo il gruppo ambientalista Beyond Pesticides, dei 30 pesticidi più comuni usati per i prati, più del 50% sono tossici per uccelli e pesci, provocando il cancro e difetti alla nascita negli esseri umani,
Di questi, undici sono “distruttori endocrini”, cioè sostanze chimiche che agiscono su diversi ormoni, tra cui quelli riproduttivi, di esseri umani e animali.
Invece del prato da cartolina ora lo status symbol diventa il “prato ecosostenibile“.