idropulitrice

Non è semplice riuscire a mantenere elevato e uniforme il livello di pulizia di un’abitazione: lo sporco sembra essere sempre dietro l’angolo, e soprattutto in alcuni ambienti appare accumularsi con maggiore frequenza e rapidità. Talvolta poi, ci ritroviamo ad avere a che fare non con “semplici” polveri ma con incrostazioni o grosse quantità di sostanze grasse, che ad un normale passaggio si rifiutano di cedere. Ecco perché per ogni momento e ambito della pulizia sarebbe meglio essere attrezzati con la più adeguata strumentazione.

Un apparecchio non particolarmente diffuso negli appartamenti, e che invece risolverebbe un gran numero di problematiche andando ad agire rapidamente e in maniera più che efficace, è l’idropulitrice. Molte persone non hanno una vera e propria conoscenza del macchinario e lo vedono come qualcosa di poco calzante con l’utilizzo domestico, più appartenente ad un’area legata alla pulizia industriale e di ambienti molto ampi. Una visione realistica, certo, ma non complessiva.

Che cosa sono le idropulitrici

Esistono infatti tantissime varietà di idropulitrici, ognuna con specifiche caratteristiche che vanno a differenziarla dalle altre, e divise in categorie che potremmo definire come più adatte a vari ambienti: si tratta di uno strumento che può essere utilizzato anche per la pulizia della casa, in maniera particolare per ambienti esterni quali la pavimentazione del cortile, le facciate esterne o magari il garage. Andiamo a vedere quali sono queste diverse tipologie.

Consultando siti quali https://www.socaf.it/idropulitrici sarà molto più semplice avere un’idea complessiva e completa di qualsiasi tipo di informazione sull’intero ambito. Fatta questa precisazione proviamo inizialmente a comprendere che cosa sono nello specifico le idropulitrici. Con questo termine indichiamo quella serie di macchinari utilizzati ovviamente per rimuovere lo sporco ma indicati per agire contro le incrostazioni più resistenti. Questo per via dell’effetto sgrassante che uniscono al lavaggio (rigorosamente con acqua ad alta pressione e temperatura) e che permette quindi la completa rimozione dello sporco aderente da qualsiasi tipo di superficie.

Proviamo allora adesso a distinguere, in maniera basilare, tra i vari modelli disponibili sul mercato e immaginare quale potrebbe essere il più adatto alle nostre esigenze e alle nostre abitazioni, in base alle loro caratteristiche e prendendo spunto da questa suddivisione tra macchinari che restano di principale uso industriale.

I diversi modelli disponibili

Il comune denominatore di tutte le varietà è quello su cui abbiamo già avuto modo di soffermarci: la capacità di rimuovere lo sporco più aderente grazie all’utilizzo dell’alta pressione. Questo elemento porta con sé anche altri vantaggi: permette infatti di asciugare più in fretta, ed ha persino un’azione antibatterica. Per contestualizzare senza scendere in dettagli troppo specifici, ci basti pensare che le idropulitrici possono lavorare a differenti pressioni, a partire da una potenza di 110 bar fino a raggiungere e in alcuni casi addirittura superare i 500 bar, per quei modelli professionali e più performanti.

Ma scopriamo adesso quali sono quindi le declinazioni di questo prodotto. Tanto per cominciare ci troviamo immediatamente di fronte ad una prima e fondamentale distinzione di grande importanza: esistono infatti macchinari di questa categoria che vengono alimentati ed utilizzano per il proprio compito solamente acqua fredda, ed altri che al contrario fanno della propria forza l’acqua calda. Una terza tipologia di idropulitrici è quella ad impianto fisso, mentre c’è poi un’altra categoria di strumenti che potremmo definire come speciali.

Ecco le principali differenze tra i vari modelli: quelle ad acqua fredda rimuovono lo sporco più incrostato da qualsiasi superficie e sono utilizzate anche per la pulizia di veicoli, mentre quelle ad acqua calda sono più indicate invece per una pulizia profonda volta ad una rimozione di sostanze grasse e oleose. Le idropulitrici a impianti fissi sono poi progettate per utilizzi professionali più intensivi e continui; infine, quelle che abbiamo definito speciali, sono una sorta di ultima categoria che risulta essere efficace in qualsiasi settore venga utilizzata.