Decine di migliaia di manifestanti che mano nella mano si sono snodati per 120 chilometri, in modo da coprire la distanza che separa l’impianto Kruemmel, vicino ad Amburgo, dalla centrale di Brunsbuettel sulla foce del fiume Elba.
Il sito di Kruemmel, in particolare, è al centro di feroci polemiche a causa di due incidenti non gravi verificatisi nel 2007 e nel 2009.
La coalizione di centro-destra, guidata dalla cancelliera Angela Merkel, ha annunciato l’intenzione di abrogare una legge che prevedeva la chiusura di tutti le centrali nucleari entro il 2020.
E in Italia?
Dopo l’annuncio del premier Berlusconi che ha promesso le centrali nucleari in Italia entro 3 anni, ecco che arriva un dato importante che distrugge la tesi secondo la quale il “nucleare è economico!”: 12 miliardi di euro in vent’anni è quanto in Italia è stato speso dalla chiusura delle centrali nucleari ad oggi. Parliamo della somma utilizzata esclusivamente per gestire le scorie radioattive.
La denuncia è contenuta in un dossier presentato dai Verdi in occasione del 24° anniversario del disastro di Chernobyl: “L’Italia paga per il nucleare che non ha”.
Al centro delle polemiche vi è l’accordo che il governo italiano ha sottoscritto con la Francia per la costruzione di reattori nucleari. Quella che l’Italia dovrebbe importare è proprio la tecnologia nucleare francese, ormai superata!