«”Latte e credito” è un modello assolutamente inedito di collaborazione a rete sul territorio per rispondere ai bisogni delle nuove povertà che proporrò di studiare e poter applicare in situazioni problematiche in provincia di Milano». Così l’assessore alle Politiche sociali della Provincia di Milano Massimo Pagani ha battezzato e commentato il progetto di microcredito presentato questa mattina a Busto Garolfo (Milano) dalla Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, dal Comune e dalla Caritas locale. «Non ho mai visto nulla di simile sul nostro territorio -ha proseguito Pagani- si tratta di una risposta ai bisogni creati dalla crisi che viene dal basso e che è il frutto di una collaborazione virtuosa fra soggetti del territorio, quindi vicini ai problemi delle persone; senza di loro, senza una banca come la Bcc un progetto di questo tipo non si sarebbe mai realizzato. Si tratta di un modello che va in aiuto alle nuove povertà, ma non è assistenzialismo: insegna piuttosto a risollevarsi con le proprie forze, perché questa è la logica del microcredito, restituire quello che si è avuto in prestito. Soltanto così si può veramente crescere, ci si può rilanciare e uscire dall’indigenza, origine, oggi, di tante tensioni sociali».
Il progetto di Microcredito, ribattezzato dall’assessore Pagani “latte e credito“,perché a Busto Garolfo è in uso una carta sociale prepagata, data ai più bisognosi con cui prendere il latte da un dispenser, vede impegnati a fare rete il Comune di Busto Garolfo, la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate e la Caritas parrocchiale. Questi soggetti hanno siglato una convenzione per dare vita al nuovo progetto sperimentale di microcredito in aiuto alle famiglie in difficoltà. L’obiettivo è sostenere la crescita socio-economica di famiglie a rischio di povertà o in stato di forte disagio sociale ed economico con dei piccoli prestiti mirati a risolvere emergenze contingenti. La filosofia alla base è quella della responsabilità condivisa. Il progetto sperimentale di microcredito prevede l’erogazione di importi fino a 1.500-2.000 euro da restituire in massimo due anni; ogni richiesta sarà vagliata dai Servizi sociali del Comune e dalla Caritas e inserita in un progetto personalizzato con obiettivi e impegni. Sono previsti attività di monitoraggio e accompagnamento del beneficiario del prestito da parte dei Servizi sociali e della Caritas.