parco fotovoltaico
pannelli fotovoltaici

I grandi impianti fotovoltaici ci consentirebbero di raggiungere in breve tempo i valori della Germania, ovvero gli obiettivi sulla percentuale di energia da rinnovabili entro il 2020 imposti comunità europea.

Il mercato, già una realtà con una crescita esponenziale, secondo Assosolare, rischia di arrestarsi se il Governo dovesse confermare la sua intenzione di “tagliare drasticamente” gli incentivi ai grandi impianti fotovoltaici.

Grandi impianti che rischiano anche di essere penalizzati da una circolare dell’Agenzia delle Entrate che vorrebbe fare pagare l’ICI al fotovoltaico.

Secondo l’ultima bozza di decreto, il Governo ha accolto con favore l’innalzamento a 3mila MW di potenza incentivabile (nella precedente bozza era di 1500MW che, stante l’attuale crescita del settore, si sarebbero già “esauriti” nel 2011) ma continua a non tenere conto della posizione condivisa da Assosolare con le altre principali realtà del fotovoltaico, l’Associazione Aper e il gruppo GIFI dell’ANIE, vale a dire: “il taglio massimo accettabile dell’incentivo per i grandi impianti può essere del 14% nel 2011, rispetto ai valori del 2010”. Se così non fosse investire nel fotovoltaico sarebbe troppo poco interessante rispetto ad altre forme di investimento più consolidate, come ad esempio l’immobiliare.

Il taglio del 25% sulla tariffa dei grandi impianti proposto dal Ministero dello Sviluppo Economico, porterebbe il tasso interno di rendimento di un progetto fotovoltaico ad una riduzione di circa il 40% rispetto ai valori del 2010. Il TIR sarebbe quindi al di sotto della soglia critica del costo del debito, rendendo non più conveniente per i grandi investitori scommettere sul fotovoltaico e mettendo quindi in ginocchio un importante segmento del settore, l’unico che potrebbe contribuire significatamente a raggiungere gli obiettivi di energia da fonte rinnovabi e dell’Italia nei confronti della Comunità Europea. C’è stato un dialogo ed un confronto costruttivo con il Governo che è andato avanti fino a prima delle festività natalizie e che, ha portato ad una buona bozza del terzo conto energia, tranne per alcuni punti fondamentali. In primis, come suddetto, l’intenzione del Governo di superare ampiamente il limite massimo accettabile del 14%, nella riduzione della tariffa 2011 dei grandi impianti. Ed è su questo che sembrerebbe che il dialogo si sia arenato e il decreto rischia di andare subito in approvazione con questo “grave errore” alla conferenza unificata prevista per l’11 febbraio.

Assosolare condivide l’urgenza di pubblicare il decreto, ma per dare certezza di una prospettiva al settore e non il contrario, con degli incentivi che rendano remunerativo il fotovoltaico così come previsto nella 387 del 2003 ( l’art.7 cita: “tariffa incentivante, di importo decrescente e di durata tali da garantire una equa remunerazione dei costi di investimento e di esercizio”). Alle continue incertezze sul terzo conto energia e sulla sua data di pubblicazione, si sono aggiunte le indiscrezioni su una possibile sostituzione nella posizione di sottosegretario del Ministro dello Sviluppo Economico con delega all’ energia, dell’on. Saglia, con cui si è lavorato bene durante gli ultimi mesi e con cui, ci auguriamo si possa concludere positivamente la consultazione nei prossimi giorni. Obiettivo è presentare nei tempi utili la bozza di decreto alla Conferenza Unificata e sbloccare lo stallo in cui il fotovoltaico è caduto in attesa di una normativa chiara per il prossimo futuro.

Altri due punti non accolti dal Governo e su cui Assosolare ribadisce l’importanza sono: – la conferma del premio per la sostituzione dell’amianto che con il vecchio conto energia aveva mobilitato aziende su questa nicchia di mercato che aiuterebbe a risolvere lo storico problema della presenza dell’amianto in innumerevoli tetti del nostro Paese; – il premio per le serre fotovoltaiche, un indirizzo che rappresenta la base di un nuovo modello di business per la filiera agricoloalimentare sempre più “energivora”, capace di rilanciare, a medio termine, il settore agricolo, specie nel Meridione Italiano.

fonte: Assosolare