Su facebook è nato un gruppo; si chiama “Erbacce e dintorni”. Più di semila persone si sono iscritte. Si tratta di un gruppo che, nelle parole della sua stessa fondatrice, nasce dal desiderio di percorrere insieme un cammino alla riscoperta della bellezza e della ricchezza della natura, della biodiversità e della complessità degli ecosistemi.
Dando uno scorcio al gruppo, c’è una varietà grande di persone che da tutta Italia parlano di erbe, fiori e cibi; distantissimi dal grigio delle città. Rilevanti perchè sono una specie di movimento che corre parallelo alla modernità, pur essendone almeno temporalmente, una parte integrante. Rilevanti perchè hanno usato la modernità per staccarsi da essa. Rilevanti perchè non si conoscono di persona, eppure sembrano capirsi molto bene.
Proprio questo è lo scopo di Erbacce e dintorni: quello di creare una rete di persone che possano incontrarsi per imparare a usare erbe spontanee e riscoprire la cultura del locale e del genuino per mantenere vive tutte le antiche tradizioni e le conoscenze contadine che accantoniamo in nome del progresso, ma con un occhio sempre attento all’innovazione intelligente e a basso impatto ambientale.
“La natura per l’uomo non è però solo “cibo”: è benessere, è ispirazione, è creatività, è arte, è una filosofia di vita”, dicono.
Per dimostrarlo, il gruppo si propone di creare una serie di eventi che, grazie a concerti, mostre, dibattiti, attività per bambini riesca a creare un punto di confronto su questi temi.
Primo tra questi: Nel fine settimana del 6-7 Giugno, nella splendida cornice dei giardini all’italiana del castello del Sasso (Cerveteri, Lazio)
Tema: I saperi della tradizione e la biodiversità come risorsa, sostenibilità ambientale, alimentazione sana e naturale.”.
Il gruppo lo potete trovare qui
All’incontro ci si può iscrivere qui
Come scrive la dichiarazione “Per una cultura della Biodiversità” dell’UNESCO
“Ripensare noi stessi nella natura; rafforzare il ruolo dell’educazione e dell’informazione ambientale; migliorare la formazione specifica per gli educatori; favorire il confronto, la condivisione e lo scambio di buone pratiche fra i soggetti operanti nell’ambito dell’educazione alla sostenibilità; incentivare l’adozione di comportamenti responsabili; facilitare l’attivazione di processi partecipativi e il maggiore coinvolgimento delle comunità locali per la costruzione di un futuro durevole, basato sulla consapevolezza e la partecipazione
Avranno ragione?