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terra - overshoot day

Oggi, 27 settembre, il pianeta entra in “rosso”. Siamo parlando dell’Earth Overshoot Day. Fortunatamente non siamo ancora al “default ecologico”, ma ormai la minaccia di bancarotta è purtroppo concreta. Pensiamo al costante taglio delle foreste che servirebbero a rallentare la corsa del caos climatico, prelevare acqua dalle falde fossili che non si ricaricano, usare energia fossile compromettendo il già delicato equilibrio dell’atmosfera, ecc.

Continuando così, con una popolazione che sta per ormai per superare il muro dei 7 miliardi e i consumi globali  pro capite in continua crescita, entro la metà del secolo il nostro debito supererà il 100% del Pil ambientale.  Per il pareggio dei conti dovremmo avere a disposizione un secondo pianeta, secondo quanto calcolato dal Global Footprint Network, che si occupa del calcolo della biocapacità globale confrontandola con la quantità di risorse e servizi richiesta dalla popolazione.

Secondo il WWF, oggi si estraggono e utilizzano circa 60 miliardi di tonnellate di materie prime l’anno, ovvero il 50% in più rispetto a 30 anni fa. Ogni essere umano utilizza mediamente oltre 8 tonnellate di risorse naturali l’anno, cioè 22 chili al giorno.

Se due fattori pesano in negativo (aumento della popolazione e aumento dei consumi pro capite) ce n’è uno che gioca un ruolo positivo: il miglioramento della tecnologia che permette di fare di più con meno. Ma finora questa voce non è stata in grado di bilanciare la pressione congiunta della crescita demografica e dei consumi.

Efficienza energetica e fonti rinnovabili giocheranno un ruolo fondamentale, ma altrottanto indispensabile è intervenire sugli stili di vita: prendere l’autobus al posto della macchina almeno una o due volte in più a settimana, ridurre il consumo della carne, evitare gli spechi di risorse idriche ed elettroche; tutti modi per migliorare la nostra vita alleggerendone l’impatto ambientale.

Necessario dunque pprofittare di questa crisi profonda dell’economia per ricostruirla in modo più sano e duraturo. Un recupero ottimale e durevole avrà successo soltanto se avverrà contemporaneamente a una sistematica riduzione della nostra dipendenza da risorse non rinnovabili ormai giunte al limitate.