Solo il 50% della frutta risulta incontaminata, ricompare addirittura il Ddt
In Italia aumentano i prodotti contaminati da uno o più residui di pesticidi. Cala il numero dei campioni analizzati e nonostante gli sforzi profusi per una riduzione dell’uso della chimica di sintesi nell’agricoltura, anche quest’anno la quantità di residui di pesticidi rilevati nei campioni di ortofrutta risulta molto elevata. Questi dati poco rassicuranti sono stati diffusi da Legambiente che ha presentato il rapporto ‘Pesticidi nel piatto 2010‘ e che ha elaborato i dati ufficiali forniti da Arpa, Asl e laboratori zooprofilattici.
Rispetto allo scorso anno il dossier evidenzia una maggiore presenza di campioni ‘multi residuo’, cioè che contengono contemporaneamente più tipi di residui chimici.
Tra le verdure il 76,4% dei campioni risulta regolarmente senza residui (erano l’82,9% nel 2009); 45 sono i campioni fuori legge (1,3% contro lo 0,8% dello scorso anno), mentre il 22,3% risulta contaminato da uno (15,8%) o più residui (6,5%, erano il 3,5% nel 2009).
Diminuiscono i campioni di frutta irregolari per residui oltre i limiti consentiti o per molecole non autorizzate (dal 2,3% dello scorso anno all’1,2%), mentre aumentano quelli regolari ma contaminati da uno (22%) o più residui (26,4%) che passano nel complesso dal 43,9 al 48,4%. Tra i prodotti derivati (come miele, pane, vino) il 77,7% risulta regolare senza residui (erano l’80,5% nel 2009); il 10,3% è regolare con un residuo e il 9,3% contiene più di un residuo contemporaneamente. Il 2,7% risulta invece addirittura irregolare (39 campioni su 1.435), una novità rispetto agli anni precedenti, quando la percentuale era pari a zero.
Legambiente avverte su casi particolari di prodotti ‘multi contaminati’, come un campione d’uva bianca analizzato in Sicilia con 9 diversi residui di pesticidi; un campione di pere analizzato in Campania con 5 diversi residui chimici; un campione di vino analizzato in Friuli Venezia Giulia con 6 diversi residui chimici.
Tra i risultati da segnalare merita sicuramente attenzione quello dei 5 campioni di pane fuori legge analizzati in Piemonte e quello dell’insalata con tracce di DDT analizzato in Friuli Venezia Giulia, dove si registrano anche tre campioni di vino contaminati da Procimidone.