Il governo americano ha ordinato alla BP (British Petroleum) informazioni sulla nuova presunta fuga di idrocarburi e su “altre anomalie” vicino al pozzo che ha dato origine al disastro ecologico nel Golfo del Messico.
Pare che sia stata individuata una nuova perdita e che il coordinatore federale, Thad Allen, abbia chiesto alla Bp un piano per riaprire in tempi rapidi il pozzo Macondo che è stato chiuso da alcuni giorni da una struttura di contenimento. “Vi chiedo di fornirmi una procedura scritta per potere aprire la valvola di strangolamento quanto più rapidamente possibile senza danneggiare il pozzo, nel caso in cui la fuga di idrocarburi accanto al pozzo dovesse essere confermata”, ha scritto l’ammiraglio Allen nella missiva indirizzata al direttore di BP, Bob Dudley. A quasi 3 giorni dalla chiusura del “tappo” che ha fermato la fuoriuscita di greggio, ieri si presagiva un cauto ottimismo.
Vi è la possibilità che il greggio, imprigionato nel pozzo otturato, finisca per creare falle e spargersi ancora nell’Oceano.
Il naufragio del 22 aprile della piattaforma “Deepwater Horizon”, continua a creare dunque gravi ripercussioni sulla vita degli abitanti delle zone colpite: Texas, Louisiana, Mississippi, Alabama e Florida; tutte zone che vivono di pesca e di turismo.