Le richieste di moduli fotovoltaici sono calate per la prima volta in due anni. Secondo gli analisti della società Ims research, il crollo dipende in modo significativo dalla “tempesta” che si è abbattuta sul mercato italiano con l’approvazione del decreto Romani e del Quarto conto energia. Numerose anche le giacenze di magazzino, che hanno fatto precipitare i prezzi.
La colpa? Del blocco del mercato italiano dovuto alla lunga incertezza seguita all’approvazione del decreto Romani, terminata solo due mesi dopo con la firma del Quarto conto energia. Hanno commentato gli analisti di Ims research, una società specializzata in analisi di mercato, che nel suo ultimo report ha registrato, per la prima volta dall’inizio del 2009, un crollo nella domanda globale dei pannelli fotovoltaici, nonché l’accumulo di giacenze che hanno determinato un calo significativo dei prezzi. La causa principale di questo crollo sarebbe stata proprio la “tempesta” che si è abbattuta negli ultimi mesi sul mercato italiano. «I fornitori che dipendono dal mercato italiano hanno visto la domanda dei propri prodotti dissolversi rapidamente quando gli incentivi sono stati bloccati – spiega Sam Wilkinson, pv market analyst di Ims research – Molti produttori hanno provato ad ovviare riprogrammando la produzione per evitare giacenze di magazzino». Un accorgimento che, comunque, non è bastato, dal momento che le scorte inutilizzate ammontano già a moduli pari a una potenza complessiva di circa 10 gigawatt. «Ora – continua l’analista – i distributori stanno cercando di posizionare sul mercato queste eccedenze a prezzi stracciati». La speranza della società di ricerche, e di tutti gli operatori del settore, è che l’approvazione del Quarto conto energia e la fine del lungo periodo di “vuoto normativo” faccia «ripartire il secondo mercato fotovoltaico mondiale (dopo la Germania, ndr) e rallentare la rapida caduta dei prezzi». Il calo delle vendite, in ogni caso, non potrà che avere ripercussioni a lungo termine sul mercato e anche sulla fiducia degli investitori. Secondo gli esperti, dunque, bisogna attendersi, anche a causa dell’inserimento nel nuovo decreto di tetti di spesa semestrali per gli incentivi, una battuta d’arresto complessiva del mercato italiano, che sicuramente non potrà raggiungere i livelli dell’anno scorso.