Greenpeace combatte ormai da diversi anni contro le centrali a carbone di Enel. E’ stata lanciata una nuova campagna denominata “Facciamo Luce su Enel”. Le tante domande rivolte a Enel non hanno ottenuto risposta, così come i diversi appelli sull’utilizzo di fonti energetici ecostenibili.
A livello globale il carbone è responsabile di più del 40% delle emissioni di CO2. La CO2 è la causa principale dei cambiamenti climatici. In Italia, su 37,3 milioni di tonnellate di CO2 emesse nel corso del 2010, bel 26,2 provenivano dalle centrali Enel. Questo triste primato rende Enel il killer del clima n°1.
Da una ricerca condotta dall’AEA (Agenzia Europea per l’Ambiente), sono emersi dati inquietanti sul grado di inquinamento prodotto dagli impianti industriali nel nostro continente.In Italia, il primo posto in classifica spetta alla centrale Enel di Brindisi.
Ma non c’è solo Brindisi. Enel possiede 8 delle 13 centrali a carbone operanti in Italia e intende costruirne almeno altre due, in Italia. I danni di Brindisi sono solo una piccola parte del totale destinato a crescere, stando alle dichiarazioni dell’amministratore delegato dell’azienda, Fulvio Conti, che vuole portare la produzione da carbone dal 14% al 20% del totale dell’elettricità prodotta nel nostro Paese.
Greenpeace ha deciso di aprire una vera e propria indagine su Enel, guidata da un gruppo di investigatori, gli agenti del Reparto Investigazioni Climatiche, ma tutti possono partecipare, registrandosi sul portale facciamolucesuenel.org, sul quale è disponibile inoltre del materiale informativo.
Fonte: www.facciamolucesuenel.org