Canone Rai nella bolletta della luce: ecco cosa c’è da sapere

Il canone Rai è la storica tassa da pagare se si possiede un apparecchio televisivo, ma anche se si dovesse avere qualsiasi supporto elettronico in grado di riproporre i programmi televisivi.

Si tratta di un contributo statale che viene da sempre erogato e che ciclicamente è stato oggetto di non poche polemiche tra gli utenti.

Nel 2016 è arrivata una prima novità che riguarda il canone, e cioè il suo inserimento all’interno della bolletta della luce. È stata una mossa voluta dal Governo per arginare l’evasione, che in Italia storicamente aveva raggiunto numeri molto alti.

Anche questa scelta ha fatto riscontrare qualche malumore ed è stata contestata da più parti; così a seguito di questa decisione ne sono state prese delle altre per regolamentare meglio la fattispecie.

Vediamo insieme quali sono le principali novità rappresentate dal canone rai in bolletta.

Costi e modalità di pagamento del canone RAI

È stato stabilito che il canone RAI venga addebitato direttamente sulla bolletta dell’energia elettrica a tutti quelli che abbiano una fornitura di luce intestata alla propria residenza.

Nel 2018 il costo per il canone ha fatto registrare una leggera diminuzione scendendo a 90 euro, spesa che va distribuita all’interno delle dieci rate previste per le altrettante bollette.

Una tassa che non era soggetta a IVA, com’è a volte è stato erroneamente fatto presente da più parti.

Uno dei problemi legati a questo tipo di pagamento era quello che si presentava quando non è possibile associare a qualcuno la paternità dell’utenza elettrica.

Questo è il caso in cui in una stessa abitazione ci siano nuclei familiari diversi, oppure quando la residenza faccia capo a qualcuno ma ci abitino altri individui (il tipico caso dei figli che vivono nella seconda casa dei genitori, o quello ancora più comune dell’affitto).

Sono tutti casi che prevedono il pagamento del canone rai tramite F24, con un versamento che può essere diviso in due o in quattro rate.

Per le persone anziane c’è invece una novità molto “smart”, e cioè quella che offre la possibilità di decurtare direttamente dalla pensione la cifra relativa al canone.

Esenzione del canone e seconda casa: ecco le fattispecie previste dalla legge

Sempre secondo le nuove norme in materia di canone rai, ci sono dei casi in cui è possibile richiederne l’esenzione. Il primo caso è chiaramente quello riguarda coloro i quali non abbiano né televisori né altri dispositivi elettronici in grado di captare il segnale televisivo.

Poi c’è un’altra fattispecie pensata per supportare le fasce più deboli; quella cioè che riguarda tutti i cittadini che abbiano superato i 75 anni e che dichiarino di avere un reddito che non supera i 6713 euro annui.

L’ultima categoria esentata dal pagamento del canone è invece quella che fa capo ai soggetti che svolgono mansioni di un certo rilievo per lo Stato, come ad esempio i diplomatici, il personale militare ecc.

La procedura di richiesta dell’esenzione dal canone RAI consiste nel presentare un’autocertificazione all’Agenzia delle Entrate. Ogni fattispecie ha un modulo diverso, ma tutti sono scaricabili sul sito dell’Agenzia delle Entrate.

Per quanto riguarda la seconda casa, la legge stabilisce che ogni nucleo familiare paghi il canone una sola volta. Se invece ci sono due diversi intestatari (tipo marito e moglie) con una stessa residenza, si può richiedere l’apposito modulo per l’esenzione.

Un ulteriore caso è quello in cui marito e moglie abbiano residenza separata. In questa circostanza non verrebbero considerati come un unico nucleo familiare e sarebbero quindi costretti entrambi a pagare il canone.