A Milano fino a fine giugno, presso la stazione ferroviaria Cadorna, potete trovare e toccare con mano l’installazione dei giardini verticali ideati e realizzati da Ricola.

L’azienda svizzera, presente sul mercato dal 1930, nasce come bottega artigianale ed ora è leader nella produzione di caramelle aromatiche. Pur mantenendo saldo il suo legame con la tradizione, Ricola, negli anni, ha differenziato la sua offerta allargando la propria range di prodotto sia lanciando nuovi gusti di caramelle sia  introducendo nel mercato anche le tisane a base di erbe.

Per l’allestimento dei sei giardini verticali sono state utilizzate le 13 erbe officinali coltivate in Svizzera e usate per la produzione delle caramelle balsamiche Ricola; troviamo l’altea, l’alchemilla, l’achillea, la malva, il marrubio, la menta, la piantaggine, la pimpinella, la primula, la salvia, il sambuco, il timo e la veronica. Tutte compongono la miscela che da sempre garantisce la bontà delle caramelle e delle tisane Ricola, senza alcun utilizzo di coloranti ne di aromi artificiali aggiunti.

Le piantine sono disposte su pareti a colonna, posizionate lungo i binari della stazione. Allestite su entrambi i lati, possono così essere notate da diversi punti ed hanno un sistema di irrigazione a ricircolo completamente autonomo, per garantire una corretta irrigazione senza sprechi.

Una curiosità: nei tre mesi di permanenza in cui le piante saranno attive in stazione Cadorna, produrranno 3.402 kg di ossigeno, pari al fabbisogno giornaliero di 45 persone!
L’installazione fa parte di un progetto comprendente una comunicazione video, proiettata in altre 115 stazioni ferroviarie. Di richiamo al brand e alle tematiche ecologiche che l’azienda sostiene, come la sostenibilità ambientale e l’utilizzo del verde negli spazi pubblici.
E’ un obiettivo importante per Ricola.” Afferma Luca Morari, distributore dei prodotti Ricola dal 2006, “In questo modo il consumatore scopre il lavoro e il rispetto insito in tutta la nostra produzione, per ottenere un prodotto sano, buono e protetto dai nostri personalissimi bodyguard, i contadini che gestiscono le piante in mostra nella stazione.”