ufficio low tech

Negli ultimi anni l’opinione pubblica si è mostrata sempre più attenta ai temi legati all’ecologia e in particolare alle soluzioni che dal piccolo cittadino alle grandi aziende è necessario conoscere e adottare.

Il riciclo e il tasso di deforestazione mondiale sono le due battaglie più combattute da parte delle associazioni ambientaliste e a tal proposito, proprio in questi giorni a Durban in Sudafrica si sta svolgendo il quattordicesimo Congresso Mondiale sulle foreste.

Le foreste sono essenziali per la vita sul nostro pianeta perché mitigano gli effetti del cambiamento climatico e limitano l’erosione del terreno. Purtroppo però i dati mostrano come dal 1990 ad oggi siano andati perduti circa 129 milioni di ettari di foresta, andando a colpire i Paesi più poveri dell’Africa e del Sudamerica.

Un progetto interessante che unisce la difesa per le foreste e il riciclo facendo uso della tecnologia, è quello del giovane ingegnere Topher White, che ha installato un cellulare riciclato dotato di un software in grado di registrare i suoni e alcuni pannelli solari per garantirne il funzionamento sugli alberi delle foreste pluviali del Borneo. Ecco come White descrive il funzionamento della sua rete di protezione low-tech “Nel momento in cui il software registra il suono di una motosega, è lanciato un allarme che permette, agli addetti ai lavori, di intervenire rapidamente. Così si impedisce ai bracconieri di agire indisturbati,  evitando che vengano abbattute piante secolari e distrutti gli habitat di moltissimi animali.

In Italia invece l’azienda farmaceutica italiana Menarini ha deciso di festeggiare i suoi primi 100 anni sostenendo importanti progetti di responsabilità sociale e tutela ambientale. Uno dei progetti riguarda l’eliminazione e la riduzione dell’utilizzo dei documenti cartacei e vede coinvolta proprio l’azienda fiorentina. Il progetto chiamato appunto “ZeroCarta” rivoluziona, all’interno dell’azienda, il flusso di lavoro che prevede l’utilizzo di grandi quantità di carta a favore di un’ informatizzazione e una dematerializzazione dell’intero processo.

Grazie al progetto ZeroCarta infatti, gli Informatori Scientifici del Farmaco non hanno più l’incombenza di spedire in azienda i documenti cartacei per ottenere i rimborsi spese in formato cartaceo, ma attraverso un semplice strumento dato loro in dotazione possono facilmente scansionarli e inviarli in formato digitale.

Conseguenza diretta di questa piccola ma grande rivoluzione è una radicale trasformazione degli uffici: la carta sparisce, le scrivanie diventano enormi schermi touch e l’ambiente di lavoro diventa molto più ergonomico. Non solo una scelta ecofriendly quella fatta da Menarini, ma anche un risparmio in termini di tempo, una qualità del lavoro superiore e un’archiviazione dei documenti più snella.

L’impegno che il Gruppo Menarini si è preso, e che ha come obiettivo un minor uso della carta e una maggior attenzione all’ambiente, viene raccontato fase per fase dal blog ufficiale raggiungibile al seguente link: www.menariniblog.it

Speriamo che questi esempi possano sensibilizzare l’etica delle piccole e delle grandi aziende ed essere fautori di un cambiamento radicale nella nostra società.