Il progetto italiano dello StudioDosi prevede una soluzione alzata da terra che si chiama the Calls Henge 36 ed è uno progetto di bioarchitettura ecocompatibile presentato dall‘italiano StudioDosi in risposta ad un concorso per la migliore soluzione creativa e sostenibile per la realizzazione di un centro commerciale di ben 6 piani. L’interessante proposta avanzata dallo studio italiano prevede una struttura sospesa da terra e sostenuta da tralicci, che permette di lasciare libero al passaggio lo spazio sottostante.

Diversamente dai grattacieli che permettono di risparmiare spazio orizzontale sviluppandosi verticalmente, questo edificio sospeso di spazio non ne occupa o quasi. L’integrazione con il paesaggio è totale, con una mesh verde che ricopre l’edificio, assieme a superfici vetrate circolari e piattaforme in legno a sbalzo. E’ ricoperto da pannelli solari fotovoltaici e termici, inoltre pompe geotermiche soddsfano il fabbisogno energetico. Secondo le direttive del documento “Leeds Waterfront Strategy”, i materiali ed i dettagli di The Calls Henge, complementari all’architettura vernacolare, si integrano col paesaggio. E’ concepito per essere un elemento risolutivo, una cerniera tra gli edifici storici adiacenti e il fiume.

The Calls Henge rispetta la visuale degli edifici storici, essendone complementare: ne diviene portavoce senza che ci sia mimesi. La sostenibilità è il motore tecnologico di The Calls Henge, l’energia geotermica contribuisce al riscaldamento, raffrescamento degli ambienti e a fornire l’energia per riscaldare l’acqua dei sanitari, i pannelli solari forniscono energia elettrica e acqua calda, un sistema di raccolta e riutilizzo dell’acqua piovana alimenta l’irrigazione e riduce lo spreco di acqua non potabile.
Ogni parte dell’edificio è realizzata con materiali riciclabili o riciclati o che richiedono un basso consumo energetico durante il loro processo produttivo.