La consapevolezza dei potenziali pericoli nascosti in ciò che mangiamo è aumentata di pari passo con l’avvento delle nuove scoperte tecnologiche nel settore agroalimentare, sviluppate con l’obiettivo di incrementare la produttività dei raccolti ma non esenti da rischi per la salute. Infatti sembra che gli scienziati non abbiano fatto i conti con la natura e dopo qualche anno dalla sperimentazione sono emerse le prime preoccupazioni (vedere anche LO SCANDALO DEGLI OGM e Corriere della Sera: studio choc, il mais OGM provoca il cancro). Quella dei tanto temuti OGM, organismi geneticamente modificati, è una questione scoppiata già anni fa e mai completamente risolta. Andando alla ricerca dei prodotti bio, i consumatori hanno cercato di tutelarsi dall’assunzione indesiderata di alimenti ogm.

Bisogna ricordare che in alcuni paesi (come gli Stati Uniti, con la futura probabile eccezione della California) nessuna legge prevede l’obbligo per le aziende del settore alimentare di indicare sulle confezioni la presenza di ingredienti modificati geneticamente.

Uno screenshot dell’app Fooducate

In aiuto dei consumatori più scrupolosi è nata l’app Fooducate: un’applicazione da installare sul proprio cellulare che, oltre a fornire informazioni su una sana e corretta nutrizione, è in grado di fornire dettagli su oltre 200 mila prodotti in commercio, semplicemente fotografandone il codice a barre.

L’app si basa su un principio di approssimazione, in quanto, come detto prima, nessun produttore è tenuto a segnalare quali OGM produce.

Fooducate, quindi, assume siano senza ogm quei cibi che riportano sulla confezione la comunicazione di esserne privi, mentre classifica con “alta probabilità di ogm” tutti quegli alimenti che potrebbero contenerli perchè includono tra gli ingredienti soia e mais.

Insomma, non sono proprio informazioni certe e ufficiali, ma si basano più che altro sul buon senso. In linea generale, preferire ingredienti bio e magari a km 0 è la scelta di consumo critico più sostenibile e che maggiormente mette al riparo i consumatori Italiani dagli OGM.

Fonte: tuttogreen