Nicolas Sarkozy

Il presidente francese, Nicolas Sarkozy, vuole la ‘carbon tax’, la tassa contro chi inquina, ma la Corte costituzionale francese boccia il disegno di legge proposto dall’Eliseo per introdurre la tassa nel paese a partire dal primo gennaio. Secondo l’Alta corte francese, il provvedimento tanto voluto da Sarkozy “rappresenta una violazione del principio di uguaglianza”, e quindi in contrasto con i principi costituzionali. Inoltre la ‘carbon tax’, nella versione del provvedimento elaborata, lascerebbe fuori alcuni dei maggiori inquinatori, come le raffinerie, e “il 93% delle emissioni di Co2 di origine industriale”, secondo la Corte costituzionale, in pratica non sarebbero state soggette al prelievo.

L’esecutivo francese non gradisce, e promette battaglia: al il segretario di Stato all’Ambiente, Chantal Jouanno, ha fatto sapere che Sarkozy è “determinato” a imporre la carbon tax, che rappresenta “uno dei suoi impegni” più importanti. Il portavoce del governo francese, Luc Chatel, ha infatti ribadito che “la Francia deve mantenere il suo ruolo guida nella lotta alla protezione dell’ambiente”, e per questo “il governo terrà duro”.

Insomma, il governo francese andrà avanti, e c’è il rischio a questo punto di uno scontro istituzionale tra politica e potere giurisdizionale. Il ministro per l’Ecologia, Jean-Louis Borloo, mostra infatti una vena polemica: il veto della corte costituzionale “è un problema di comprensione più che di principio”, afferma.