E’ disponibile online, al sito www.hostelsclub.com  un elenco di ostelli europei “sostenibili” dove scegliere le prossime vacanze ecofriendly, nel rispetto del pianeta e dei protocolli di salvaguardia ambientale.

Queste strutture hanno deciso di abbinare al divertimento e ai prezzi bassi una forte attenzione alla natura.

In Italia, a Milano, lo storico ostello Piero Rotta ha deciso di abbinare i lavori di restauro con lo sviluppo di strategie e tecniche per convertire la struttura in un ostello a impatto zero.

I lavori di adeguamento sono stati realizzati con la consulenza del Politecnico di Milano e gli interventi riguardano risparmio energetico, bioedilizia, sostenibilità ambientale e materiali innovativi (vengono utilizzati sia sistemi di pannelli fotovoltaici per produrre energia elettrica e acqua calda, sia fonti energetiche geotermiche per la refrigerazione in estate).

Un esempio da seguire per un ostello che mira ad ottenere la green key, il marchio internazionale di certificazione per lo sviluppo sostenibile del turismo, rilasciato dalla FEE (Foundation for Environmental Education, ovvero Fondazione per l’educazione Ambientale).

Stanze private da 52 euro a coppia, e camerate da 16 euro a persona.

A Barcellona, l’ Urbany Hostel è nuovo di zecca, e propone camere da 50 euro e camerate da 12 euro. La sostenibilità ecologica è il suo fiore all’ occhiello: facciata in grado di assorbire il livello di rumore; sistema di raccolta dell’ acqua piovana; riciclo e riutilizzo del 50% delle acque; impiego di impianti ad elevata efficienza energetica e lampade a basso consumo; costruzione con i materiali maggiormente ecocompatibili; illuminazione interamente ricavata da energia prodotta da pannelli solari…e madre natura ringrazia!

A Monaco si trova un ostello che da anni si distingue per il suo impegno nel rispetto dell’ ambiente: il 4 you Munich.

La tecnologia è qui al servizio della natura, tra pannelli solari, arredamenti ecologici, sistemi a risparmi energetico, di acqua, di detergenti, ed un rigoroso sistema di raccolta differenziata a cui gli ospiti devono attenersi. Stanze private da 49 euro e posto letto da 13 euro.

Nel centro di Edimburgo, a due passi dalla mitica Royal Mile, si trova l’ High Street Hostel, uno storico ostello scozzese (è stato aperto nel 1985 e si trova in un antico edificio, risalente al 1564) che ha deciso di puntare tutto sull’ ecocompatibilità. L’ High Street ha compensato le sue emissioni grazie all’ acquisto di una foresta di più di 75 ettari, che assorbe una quota maggiore delle emissioni di CO2 prodotte dalle attività dell’ ostello.

Inoltre pratica con metodicità il riciclo dei rifiuti e utilizza elettricità ricavata soltanto da fonti rinnovabili e non nucleari. I prezzi? Solo 15 euro in camerata.

A Zurigo si segnala lo Zurich Youth Hostel, uno degli ostelli più moderni al mondo, ricavato dalla ristrutturazione di un edificio anni ‘60.

Lo Zurich Youth Hostel è in grado di vantare diversi riconoscimenti nel campo dello sviluppo economico e sociale, ma soprattutto per il suo impegno in campo ambientale.

Questo splendido ostello ha ottenuto il Capricorn Label ed il marchio ambientale dell’ UE, che certificano la riduzione nei consumi di energia, acqua e rifiuti, l’ utilizzo di materiali ecologici e l’ acquisto di merci ecocompatibili.

L’ ambiente è elegante, le stanze private partono da 90 euro e il posto in camerata da 30 euro.

Nella verde Irlanda infine si può soggiornare in uno degli ostelli della catena Sleepzone. Lo Sleepzone Galway (30 euro la camera privata, 15 euro il posto letto), lo Sleepzone Connemara (30 euro la camera privata, 15 euro il posto letto) e lo Sleepzone – The Burren ((35 euro la camera privata, 15 euro il posto letto) sono tre ostelli accomunati da ottimi servizi, location insuperabili in fantastici contesti naturali e grande attenzione all’ ambiente.

Pannelli fotovoltaici, utilizzo di energia elettrica esclusivamente prodotta da sistemi eolici , lampadine ed elettrodomestici a basso consumo, isolamento termico, incentivi al trasporto pubblico per i clienti ed adesione ai principi promossi dalla campagna Leave No Trace che punta ad una maggiore sensibilità nei confronti della salvaguardia del territorio irlandese.

Fonte: mondocasablog.com