L’energia idroelettrica potrebbe rivelarsi una grossa ricchezza per il Continente africano.

Al summit Energia sostenibile per tutti (che si è tenuto a Bruxelles nei giorni scorsi), Jean Ping, presidente della commissione dell’Unione Africana, ha esposto il progetto Iniziativa idroelettrico 2020 ed ha affermato che si stanno cercando i finanziamenti.

Al momento i progetti riguardano quattro aree: il bacino dello Zambesi, il bacino del Nilo, l’area di Inga (Congo) e la Fouta Djallon, in Guinea. Il potenziale di questi fiumi è di oltre 1100 TWh l’anno. Un grossa forza se si pensa che oggi l’Africa non supera i 600 TWh all’anno.

Accanto a questo piano, l’Unione Africana ha presentato programma per lo sviluppo delle infrastrutture (energiatrasporti, ICT e risorse idriche) chiamato Pida.

Punto cruciale: trovare chi finanzia i progetti, visto che i costi si aggirano attorno ai 65 miliardi di dollari.

Jean Ping invita tutti ad investire in Africa, ricordando che nei prossimi anni  il Continente Nero avrà una crescita media del 5% e nel prossimo secolo, in termini di popolazione, supererà la Cina.

Ultimamente, l’attenzione si è spostata sul solare. Sinora diverse compagnie hanno già installato i loro impianti in Africa: la Sustainable Energy Solutions in Congo e Nigeria, la Energiebau Solarstromsysteme a Nairobi e la Nur Energy in Algeria, Tunisia e Marocco. La Sunpower Afrique sta progettando di costruire alcune strutture in Togo.

Sebbene nel 2010 il progetto Solar Valley ha inaugurato ad Addis Abeba una scuola di specializzazione per il fotovoltaico, c’è ancora molto da fare perché mancano una rete elettrica che sappia sfruttare il potenziale del solare, personale specializzato e fondi per abbattere gli alti costi.

Andris Piebalgs, il Commissario Europeo allo Sviluppo, ha affermato: “Investire in energia pulita nei Paesi più poveri, aiuterà a raggiungere il doppio obiettivo di una crescita sostenibile ed inclusiva, mitigando i cambiamenti climatici”.

 

fonte: www.wired.it