I cittadini possono fare qualcosa per evitare gli sprechi di tutti i giorni? Le imprese possono prevenire perdite e inefficienze negative per l’economia, la società e l’ambiente?

Un noto slogan degli ecologisti recita: pensare globalmente, agire localmente. E’ questa l’idea che dovrebbe muovere l’ambientalismo a livello mondiale, ma se il taglio più “politico” dell’ambientalismo sembra tanto lontano dai cittadini, l’azione su scala locale non potrebbe essere più vicina. Questa è la dimensione su cui si concentra il nuovo libro di Andrea Segrè, ““Vivere a spreco zero”, edito da Marsilio (pp. 160, 12 euro). Segrè, direttore del Dipartimento di scienze e tecnologie agro-alimentari dell’Università di Bologna, creatore del Last Minute Market e personaggio ormai noto al pubblico televisivo, in questo volume da una serie di consigli concreti per combattere gli sprechi e gli eccessi quotidiani per poter aspirare ad una società di rifiuti zero, anche sposando la Zero Waste Strategy elaborata dal chimico statunitense Paul Connett, che ha già avuto diversi risultati positivi in varie città anglosassoni.

L’Italia, purtroppo, si conferma un paese anomalo anche nei rifiuti, tanto che – secondo i dati rilasciati da Istat ed Eurostat – l’immondizia cresce nonostante ricchezza e benessere materiale siano in sempre più forte discesa. Durante il 2011, lungo la filiera agroalimentare l’equivalente dell’1,19% del nostro PIL si è trasformato in sprechi alimentari. E se lo spreco delle imprese si aggirava sul 0,23%, sul versante domestico questa percentuale si quadruplicava, raggiungendo il 0,96%.

E’ necessario, quindi, agire alla radice del problema: promuovere la sostenibilità e la rinnovabilità, avviare una vera e propria rivoluzione culturale degli stili di vita. Al di là di un impegno politico e sociale, la buona notizia è che chiunque può dare il proprio contributo da consumatore consapevole. Segrè parla di società dell’«opulenza frugale» e dell’«abbondante sobrietà», un’idea che passa per i gesti quotidiani e soluzioni pratiche in grado comunque di portare ottimi risultati; dall’uso ragionato degli elettrodomestici al riciclo dell’acqua di cottura della pasta o dei fondi di caffè.

Provare per credere.