Per installare un impianto è necessaria una velocità minima del vento di 5 metri al secondo con una misurazione effettuata a 30 metri dal terreno.

Delle linee guida molto rigide, che di fatto rendono possibile lo sviluppo di non più di quattro-cinque progetti in tutto l’Alto Adige. Con un occhio alle opportunità di produrre energia, e un occhio all’ambiente e al paesaggio, la Giunta provinciale ha fissato i criteri che regoleranno il futuro del settore dell’eolico sul territorio altoatesino.

La Provincia di Bolzano punta da tempo in maniera decisa sulla produzione di energia da fonti rinnovabili. Dall’idroelettrico al solare, dal fotovoltaico alla biomassa, per finire con l’eolico. Il vento, infatti, offre la possibilità di sfruttare una risorsa inesauribile per produrre grandi quantità di energia, ma in Alto Adige si scontra con due problemi: da un lato la ridotta velocità che i venti raggiungono nelle valli, dall’altro lato il forte impatto sul paesaggio degli impianti e delle loro pale in un territorio montuoso che si regge su un equilibrio molto delicato.

“Il tema è molto dibattuto – ha sottolineato il presidente Luis Durnwalder – e per questo abbiamo deciso di prevedere delle linee guida, dei veri e propri criteri che devono essere rispettati da chi vuole presentare un progetto.

Gli impianti non potranno sorgere in zone residenziali, nel fondovalle, al di sopra dei 2.500 metri di altitudine e all’interno dei parchi naturali, delle zone sottoposte a tutela da parte del programma “Natura 2000” e dei territori che fanno parte delle Dolomiti patrimonio Unesco.

Inoltre, tra le condizioni che abbiamo posto, c’è quella che prevede una velocità minima del vento di 5 metri al secondo con una misurazione effettuata a 30 metri dal terreno“.

In sostanza questo pacchetto di criteri consente di ipotizzare la presenza in tutta la Provincia di 4-5 zone adatte ad ospitare impianti eolici per la produzione di energia. Il presidente Luis Durnwalder, nel corso della consueta conferenza stampa del lunedì, ha citato “l’Alta Val Venosta, ma non nei pressi di Malles, il Brennero, l’Alta Pusteria e la zona compresa tra Valles e Maranza”.