mobilità sostenibile
mobilità sostenibile

Il trasporto motorizzato offre molte comodità, ma a un prezzo forse troppo alto. Il traffico su strada è responsabile non solo di circa 1.3 milioni di morti all’anno per incidenti, ma anche di emissioni di CO2 che minacciano la sopravvivenza del nostro pianeta. Inoltre, l’uso frequente dell’automobile incoraggia uno stile di vita sedentario che può avere effetti deleteri sulla salute.

Secondo un’indagine di Osservatorio Linear, venticinque milioni d’italiani usano la bici in ambito urbano.  Tuttavia, il nostro Paese non dispone ancora di una rete ciclistica adeguata alle esigenze della popolazione. Nonostante l’impegno di molti comuni e province per costruire nuove piste, la maggior parte delle città possiede solo percorsi ciclistici brevi, per un totale di 3.227 chilometri in tutta la nazione. Per chi lavora al di fuori della cerchia urbana, in particolare, la bicicletta è un mezzo rischioso, poiché si è costretti a pedalare al margine della strada, in situazioni dove la mancanza di spazio e la velocità dei veicoli facilitano gli incidenti. Solo nel 2010, secondo i dati dell’Istat, 263 ciclisti sono morti a seguito d’incidenti stradali.

Eppure, la bici offre numerosi vantaggi. Secondo una serie di studi a campione la mortalità media di chi si reca al lavoro in bicicletta (o trascorre un periodo equivalente in palestra) è del 30-40% inferiore di chi invece si sposta in auto, tenendo conto anche del rischio incidenti. Inoltre, sostituire la bici all’auto consente di ridurre le proprie emissioni di anidride carbonica e altri gas serra, contribuendo alla riduzione complessiva dell’inquinamento atmosferico. Nonostante la recente diffusione di auto elettriche e ibride, come Insight, Accord, Prius o Touareg, l’inquinamento urbano è ancora un problema grave, che causa o accelera patologie respiratorie nella popolazione. Perché dunque non ci sono maggiori incentivi per l’uso della bici?

In Danimarca, il governo considera la diffusione del trasporto su bici come una priorità ambientale. Grazie ad una politica di riduzione dell’inquinamento urbano, Copenaghen si è aggiudicata nel 2006 il premio europeo per la gestione dell’ambiente (European Environmental Management Award). Questo premio riflette il successo di progetti come la pulizia delle acque portuali, la costruzione di un impianto eolico che copre il 4% del fabbisogno di energia nella capitale e una campagna a tutto campo per incentivare il ciclismo.

La passione dei danesi per il ciclismo è famosa nel mondo, tanto che a Copenaghen i turisti amano noleggiare biciclette per sentirsi partecipi dello stile di vita locale. Ma la diffusione del ciclismo nella capitale è il risultato della lungimiranza del governo e dei cittadini. La cultura della bici, infatti, ha attecchito facilmente in una città dove le piste ciclabili sono estese e ben mantenute, e dove biciclette pubbliche gratuite sono messe a disposizione dei residenti dietro pagamento di un semplice deposito. Copenaghen dispone inoltre di numerosi spazi per il parcheggio delle biciclette, onde evitare l’affollamento di mezzi nelle zone di maggior traffico. La rete ciclabile è collegata a quella ferroviaria, grazie a un sistema che consente di trasportare con facilità la propria bici su qualsiasi treno. Infine, Copenaghen ha avviato la costruzione di super strade per ciclisti, che si estendono al di fuori della cerchia urbana fino alle località circostanti. Con incentivi del genere, non è sorprendente che ben il 40% dei residenti si sposti in bicicletta!

Naturalmente, la diffusione del ciclismo ha portato alcuni problemi. Con l’aumento dei ciclisti, infatti, gli spazi dedicati alle bici cominciano a essere insufficienti, creando difficoltà di parcheggio per lavoratori e residenti. L’alto volume di biciclette su strada è talvolta causa d’incidenti, complici lo stress e la fretta dell’ora di punta. La presenza di numerosi turisti, infine, che si spostano in bicicletta senza una chiara concezione del regolamento, è fonte di qualche conflitto con i locali che pedalano per andare al lavoro.

Tuttavia, l’impegno per ridurre il traffico motorizzato rende Copenaghen la capitale più verde d’Europa, garantendo uno stile di vita più sano per i suoi cittadini e riducendo, nel suo piccolo, l’emissione di gas dannosi per l’ambiente. È da sperare che il modello danese divenga presto la norma nelle grandi città europee, e che la cultura del ciclismo si diffonda anche nel nostro Paese.